Goo­gle e il geo­tag­ging a fini commerciali

goggle spyUn annun­cio che dav­ve­ro lascia il tem­po che tro­va: Goo­gle trac­ce­rà la posi­zio­ne del­l’u­ten­te per con­trol­la­re se, dopo aver cer­ca­to qual­co­sa, poi va dav­ve­ro a com­prar­la e dove.

Lascia il tem­po che tro­va per­chè la real­tà è che già lo fa. Solo che fino­ra non lo dice­va. Quan­do fac­cia­mo “che­kin” da qual­che par­te, l’in­cro­cio con i dati del­le nostre ricer­che è ovvio. Dun­que, per­chè non farlo?

Cer­to, qui si trat­ta di qual­co­sa di anco­ra più inva­si­vo: par­lia­mo di una App per con­trol­la­re non solo il nostro ingres­so nel­l’e­ser­ci­zio indi­vi­dua­to per l’ac­qui­sto, ma addi­rit­tu­ra l’av­ve­nu­to acqui­sto stesso.

L’e­vo­lu­zio­ne del­la intru­si­vi­tà di Goo­gle è  una stra­da trac­cia­ta ed estre­ma­men­te pre­ve­di­bi­le. Andrà ovvia­men­te sem­pre più avan­ti con l’in­va­sio­ne, sem­pre più a fon­do nel recu­pe­ro dei dati. Pen­sa­te solo all’u­so dei dati pro­ve­nien­ti da Goo­gle Glass, che con­sen­to­no di sape­re non solo dove sia­mo ma anche (e que­sta è la cosa tre­men­da) cosa guar­dia­mo e su qua­li pun­ti del pano­ra­ma il nostro sguar­do si fis­sa più a lungo…

Ad ogni modo, la cosa sareb­be già abba­stan­za gra­ve se i dati se li tenes­se e li usas­se appun­to solo ed esclu­si­va­men­te a fini com­mer­cia­li, ma sap­pia­mo per­fet­ta­men­te che non è così.

La con­ni­ven­za con alcu­ni gover­ni è ovvia, resa pale­se dal­l’as­so­lu­ta intoc­ca­bi­li­tà di cui Big G sem­bra gode­re. E’ ovvio che aujur­d’­hui nes­su­na mac­chi­na com­mer­cia­le di que­ste dimen­sio­ni può soprav­vi­ve­re sen­za un for­tis­si­ma inge­ren­za gover­na­ti­va nel­la sua gestio­ne (ricor­dia­mo che Goo­gle non più tar­di di tre anni fa, ha addi­rit­tu­ra mes­so in orbi­ta il pro­prio satel­li­te Geoeye‑1, con una riso­lu­zio­ne foto­gra­fi­ca di bor­do altis­si­ma: 50 cm al suo­lo, in col­la­bo­ra­zio­ne con il Pentagono…).

E in effet­ti dati di que­sto tipo, come chi ha com­pra­to cosa e in qua­le nego­zio, sono il sogno di ogni gover­no: non solo dal pun­to di vista fisca­le, peral­tro non secon­da­rio, ma anche da quel­lo del “sem­pli­ce” trac­cia­men­to degli spo­sta­men­ti indi­vi­dua­li e del­le rela­ti­ve abi­tu­di­ni com­mer­cia­li; sape­re qua­li nego­zi fre­quen­tia­mo è un modo per­fet­to per sape­re dove tro­var­ci ed a che ora, anche se lascia­mo a casa il cellulare.

Al momen­to attua­le non sono dispo­ni­bi­li noti­zie più pre­ci­se sul­le moda­li­tà di attua­zio­ne di que­sto trac­cia­men­to ma, come sem­pre, l’im­por­tan­te è sta­re aller­ta. Non accet­tia­mo inge­ren­ze non indi­spen­sa­bi­li nel­la nostra vita.

Ricor­dia­mo­ci di spe­gne­re GPS, WiFi quan­do non ser­vo­no. (Anche 3G sareb­be da limi­ta­re nel­l’u­so, ma con il dif­fon­der­si del­le varie piat­ta­for­me di mes­sag­gi­sti­ca que­sto sem­bra diven­ta­re sem­pre più impossibile).

Quan­to­me­no cer­chia­mo di ricor­da­re che un occhio ed un orec­chio estre­ma­men­te atten­ti sono sem­pre pun­ta­ti su di noi…